mercoledì 1 giugno 2016

No alla violenza sulle donne!

Cominciamo questo nuovo mese di giugno parlando di un argomento che oramai è purtroppo diventato pane quotidiano, quello della violenza sulle donne. In questi giorni si è consumato l'ennesimo omicidio nei confronti di una donna, Sarà, ventiduenne brutalmente uccisa e presa a fuoco dal fidanzato. Come Sara, tantissime altre donne muoiono ogni giorno per mano di un fidanzato o marito che hanno deciso di lasciare.
Questi pseudo-uomini si giustificano poi dicendo che il loro è stato un atto di non lucidità, di follia del momento, che non intendevano compiere il gesto che hanno compiuto, perché magari così dicendo sperano in una riduzione della pena da scontare. Su quest'ultimo punto non mi trovo assolutamente concorde con le decisioni prese dai tribunali italiani. Venti, trent'anni di carcere non bastano e non devono bastare a risarcire le vite che questi esseri abietti hanno miseramente e crudelmente troncato. Tali uomini andrebbero castrati, gettati in una cella buia a vita, perché non meritano neanche di rivedere solo per un secondo la luce del giorno, dato che una luce loro l'hanno spenta, quella della donna che hanno assassinato.
Cosa passa nella testa di un essere umano? Perché un uomo deve avere il potere di decidere di porre fine alla vita di una persona? Perche lasciare un fidanzato o un marito che non si ama più e con cui non si vuole più stare è diventato pericoloso?
Solamente nei primi cinque mesi del 2016 in Italia si è registrato un numero di 55 donne uccise da compagni o ex compagni. Non si tratta più quindi di fenomeni isolati, ma di un problema che nel nostro paese si registra costantemente. Non parliamo naturalmente di tutte quelle violenze arrecate nei confronti delle donne che non giungono a casi estremi ma che comunque si verificano e non sempre vengono denunciati.  Queste donne hanno spesso paura di lasciare l'uomo con cui stanno perché temono che così facendo la loro vita possa essere messa a repentaglio. Nel momento in cui coraggiosamente decidono di prendere tale decisione si ritrovano a dover affrontare l'ira dell'uomo che sosteneva di amarle, il quale non accettando il fatto di essere stato lasciato, comincia ad arrecare loro stalking. Questo uomo malato comincia a perseguitare la donna, ponendola in uno stato di soggezione, paura, con lo scopo di compromettere la sua serenità, farle sentire che di lui non potrà mai riuscire a liberarsi se non con la morte.
Una donna deve allora continuare a vivere al fianco di un uomo che non "vuole" più solo per paura?
La violenza sulle donne e' una brutta piaga della nostra società, un male che andrebbe contrastato con tutte le nostre forze. Nel momento in cui ti fidanzi o sposi non potrai mai sapere con che genere di persona ti troverai a dover fare i conti, poiché quasi sempre questa tipologia di uomo riesce a nascondere e a camuffare perfettamente il suo essere violento. Quello che una donna dovrebbe fare e' denunciare immediatamente il primo manifestarsi di segni di violenza, non solo fisica, ma anche morale e psicologica,  non tacere solo per paura. Soprattutto una donna dovrebbe sempre  ricordarsi che chi ti colpisce una volta lo farà sempre e che colui che ti ama veramente ti accarezza e non ti arreca violenza.


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