giovedì 8 dicembre 2016

"La ragazza del treno" ovvero niente è come appare

Da giorni a Catania piove ininterrottamente. La pioggia torrenziale impedisce di uscire di casa se non per motivi strettamente importanti. Chiusa in casa ho deciso allora di iniziare la lettura di un nuovo libro "La ragazza del treno" di Paula Hawkins, da cui è stato tratto pure un film, in compagnia di un te' caldo e di qualche biscottino. Ho terminato il libro in un giorno solo. Devo confessarvi di non essere una fautrice dei best-seller del momento. Il più delle volte li trovo scontati, sciocchi, non comprendo il successo mondiale che molti ottengono e soprattutto credo che nessuno ma proprio nessuno di loro verrà ricordato tra secoli, come al contrario tutt'ora avviene con i grandi classici della letteratura. Eppure ieri, anche su consiglio di mia sorella, ho deciso di leggere questo romanzo.
Non so dirvi se mi sia piaciuto o meno perché mentre leggevo provavo sempre più voglia di continuare la lettura (e qui do merito all' autrice per lo stile scorrevole) ma a fine lettura ho provato delusione, dato che a metà del romanzo avevo già capito come sarebbe andata ad evolversi la trama e quale sarebbe stato il finale, cosa che un triller che si rispetti non dovrebbe provocare.
In breve la trama: la vita della protagonista Rachel è monotona. Prende tutti i giorni lo stesso treno che dovrebbe condurla al suo finto lavoro, dico finto perché lei essendo un'alcolizzata è stata licenziata, ma non ha il coraggio di confessarlo a nessuno. E così tutti i giorni continua a prendere lo stesso treno. Questo viaggio è da lei considerato come il momento migliore della sua triste giornata perché seduta accanto al finestrino osserva le case, le strade e le persone condurre le loro apparenti vite felici. Una coppia in particolare la incuriosisce più di tutte, alla quale da persino nomi inventati, la coppia che per lei conduce la vita perfetta. Un giorno, però, Rachel vede qualcosa che non dovrebbe vedere e da quel momento la sua vita cambia.
Non vi dico cosa Rachel veda ne vi racconto il resto della trama. Vi lascio alla lettura se volete di questo romanzo, che come vi ho detto si lascia leggere tutto d' un fiato e in modo scorrevole, anche perché è scritto sotto forma di diario da tre punti di vista narranti. Si alternano infatti tre voci di donne che dovrebbero essere diverse tra loro, ma in realtà le ho trovate tutte e tre uguali:  deboli, insicure e frustrate. Non ne ho amato nessuna delle tre. In verità continuo a non capire il grande successo ottenuto da certi romanzi ai giorni nostri. A mio avviso vengono letti più per curiosità e passaparola che per la loro reale qualità e sostanzialità. L'unica cosa che mi è piaciuta di questa storia è l'invito a non fidarsi mai dell' apparenza. Nulla è realmente per come appare. Qualsiasi essere umano nasconde qualche scheletro nell'armadio e dunque dovremmo sviluppare la capacità di riuscire a guardere  sempre"oltre", oltre a ciò che vediamo e pensiamo.
E voi? Avete letto questo libro? Se è si cosa ne pensate?!


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