mercoledì 4 maggio 2016

Esseri indefinibili ovvero i pedofili

In questi giorni si parla tanto di Fortuna, una bambina di Caivano, paesino in provincia di Napoli, violentata e uccisa brutalmente da un essere ignobile che finalmente è stato arrestato. Notizie come questa sono raccapriccianti e ci portano a domandarci in quale razza di mondo viviamo. La gente di Caivano sapeva chi era l'assassino di Fortuna ma taceva. La verità è che da che il mondo è mondo la gente ha sempre saputo e sempre taciuto. La differenza è che oggi c'è meno omertà e più notizia.
Un tempo fatti di questo genere avvenivano ma per paura si nascondevano, quasi dovessero essere i bambini a vergognarsi di quanto loro era stato fatto e non coloro che il male lo avevano fatto.  Nel 2016 si ha fortunatamente più coraggio di dire le cose, tacere meno e denunciare gli avvenimenti. Pensiamo a tutti quei poveri bambini innocenti violentati nel corso dei secoli dai preti viziosi la cui verità è da poco venuta alla luce, mentre la chiesa che dovrebbe per prima proteggere e salvaguardare i più deboli, cercava di nascondere ogni cosa.
Un individuo che si permette di arrecare violenza ad un bambino può essere definito persona? Una semplice condanna all'ergastolo può bastare per fargli scontare la sua pena? Io non credo.
Se penso ai tanti bambini innocenti nell'animo, come lo è mio nipote di sei anni,  provo solo rigetto per coloro che osano fare loro  del male. Questi individui non meritano la definizione di persona, ma neanche quella di animale, perché persino gli animali hanno più anima di loro. Sono semplicemente esseri indefinibili. Rinchiuderli in carcere e buttare la chiave non può bastare a fare scontare loro la pena. Anche se la religione invoca il principio di non uccidere il prossimo tuo, io questi esseri indefinibili li ucciderei. I bambini sono la cosa più pura e più sacra che esista a questo mondo, sono lo spettacolo della vita e non esistono condanne che possano bastare per rimediare al male ingiusto  che viene fatto loro.


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