martedì 8 marzo 2016

Shopping-Mania

Avete presente Rebecca Bloomswoom, la protagonista del famoso romanzo di Sophie Kinsella I love shopping? Ebbene Rebecca sono io. Mi lascio talmente prendere dall'amore per la moda che finisco per comprare, comprare fino a far scoppiare armadi e cassettiere, talvolta dimenticandomi persino di ciò che ho comprato. Cosi interi capi finiscono per rimanere con i cartellini appesi, per poi magari essere ritrovati dopo che sono passati di moda. E allora che faccio? Li butto? No, li rispolvero per renderli nuovamente alla moda, magari aggiungendo l'accessorio in voga al  momento.

In questo periodo, così incerto come è il mese di marzo, preferisco sempre vestire per strati. Parto da una maglia, cui abbino un cardigan, poi aggiungo la sciarpa e per finire un giubbino. In tal modo, se sentirò caldo potrò svestirmi lentamente. Sono così presa dallo shopping-mania e dal mio vestire per strati che, vi racconto un annedoto che mi è successo. Qualche settimana fa sono stata in vacanza a Vienna. Come non approfittare allora del periodo dei saldi e dei negozi che nella mia città non ci sono? Nei quattro giorni trascorsi nella capitale austriaca, ho iniziato a comprare tante di quelle cose: maglioni, poncho, sciarpe, cappelli, una borsa che, al momento di ripartire e di rifare la valigia, mi sono accorta che quest'ultima non si chiudeva più. Vani i tentativi fatti insieme a mia sorella di schiacciarla per diminuirne il volume, non voleva proprio saperne di comprimersi... Il trolley pesava più di 10 kg, ero rimasta al verde perché avevo speso tutti i soldi lì, cosa dovevo fare allora visto che la Vueling consente di salire con sé  una valigia pesante al massimo 10 kg e una borsa a mano? Ho riempito la mia tracolla con tutto ciò che poteva entrarci, compresi i souvenirs acquistati (anche quelli infatti non mi ero fatta mancare) e ho iniziato a mettermi addosso tutto quello che potevo. Ero più che mai vestita per strati! Non potevo neanche muovermi talmente ero infagottata e morivo dal caldo nonostante a Vienna ci fossero sette gradi. Camminavo sbilanciata tra la valigia che, se lasciavo, cadeva all'indietro e la mia tracolla che mi spingeva in avanti. Non vi dico le risate di mia sorella! Dovendo fare anche uno scalo a Roma di quattro ore, nell'attesa dell'aereo per Catania, ho dovuto soffrire il doppio. Alla fine sono ritornata a casa sollevata di potermi finalmente spogliare e fare una doccia e, per un brevissimo secondo sono persino arrivata a detestare la mia mania di shopping. Si è trattato però di un brevissimo istante perché, non appena ho riguardato tutte le spese fatte, mi sono detta che avevo fatto bene. Mi sarei persa le occasioni che avevo trovato e me ne sarei sicuramente pentita. Dunque era valsa la pena sudare e soffrire per placare il mio amore per la moda!







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