sabato 19 marzo 2016

L'innocenza matura di un bambino

Ieri pomeriggio ero in giro con mio nipote in un centro commerciale. Mentre eravamo intenti a scegliere dei cioccolatini da regalare a mio fratello per la festa del papà, indicando dei dolcetti a forma di cuore, mio nipote mi ha detto: "Questi te li regalo per la festa della mamma perché tu per me sei meglio di una mamma. Sei dolce, bella e buona, e ti vorrei come mamma. Ma non lo dire a mia mamma". Abbracciandolo commossa ho subito pensato due cose: che è lui, nella sua innocenza matura ad essere quello dolce e che se mai avrò figli questi non dovranno mai desiderare un'altra madre, se non me. Mio nipote, che con i suoi sei anni ha già troppo presto capito come funziona la vita, che ha già vissuto una separazione nel vero senso del termine, come qualcosa che si distacca da te per non appartenerti più, mi ha spinto a fare delle riflessioni sulle coppie che si separano, sul potere che hanno alcuni genitori di cambiare la vita dei propri figli, non sempre pensando a ciò che è veramente bene  per loro.
Scelgo di fare queste riflessioni proprio oggi che è la festa del Papà, perché credo che essere genitori sia una grande responsabilità e non tutti purtroppo se ne rendono conto. Nel momento in cui decidi di fare un figlio dovresti prima chiederti se stai facendo la cosa giusta, con la persona giusta. Il matrimonio, la convivenza, si sa somigliano un po' ad una scatola chiusa:  quando decidi di aprirla non sai cosa ci troverai dentro, ma vuoi comunque correre il rischio, perché in quel momento senti di amare quella persona. Se poi l'amore svanisce chi ci va di mezzo sono purtroppo, però,  i figli. Sono loro che devono subire passivamente le conseguenze di scelte sbagliate. Oggi più che mai, mi accorgo che il per sempre non esiste, finisce  tutto troppo in fretta e divorziare e' diventato quasi una moda!
Sicuramente per un figlio, anziché vivere insieme a genitori che litigano di continuo è preferibile che loro scelgano di separarsi. Quello che a me infastidisce e' piuttosto il decidere di anteporre egoisticamente il proprio bene a quello dei propri  figli, lo scegliere per loro senza tenere conto di loro. È in fondo quello che fanno i tribunali quando emanano le sentenze sull' affidamento e stabiliscono per il 99 per cento dei casi di affidare il figlio alla madre solo perché è la madre. Penso che genitori non si diventa solo perché si mette al mondo un figlio, piuttosto bisogna dimostrarlo giorno dopo giorno, prendendosene cura, indicandogli la strada da seguire per distinguere il bene dal male, tendendogli la mano nel momento in cui cade, insegnandogli a crescere e a vivere in questo mondo così difficile e fatto di squali come è il mondo in cui viviamo. 




2 commenti:

  1. Non potrei essere più d'accordo. Bisogna pensarci molto bene a mettere al mondo delle povere creature.

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    1. Grazie Barbara! Quando poi certe cose le vivi in maniera così ravvicinata queste idee si consolidano ancora di più!

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